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Crotone, gli interventi all’ex discarica di Farina. Il governo incalza la Regione: fare presto

Il ministero dell’Ambiente chiede lumi sulle autorizzazioni in stand-by. Si attende il via libera al progetto rivisitato e integrato dal Comune

La Regione si esprima al più presto sulle autorizzazioni, «per gli aspetti di propria competenza», da concedere per «la gestione delle attività post-intervento di messa in sicurezza permanente» della discarica dismessa del quartiere Tufolo-Farina, ricompresa nel Sito d'interesse nazionale di Crotone-Cassano-Cerchiara. Si può riassumere così il sollecito che il ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica ha indirizzato al dipartimento Ambiente e Territorio della Cittadella di Catanzaro in seguito alla rivisitazione del progetto definitivo di bonifica dell'ex impianto di smaltimento dei rifiuti solidi urbani da parte del Comune di Crotone.

Si tratta di uno degli ultimi passaggi prima che il piano dei lavori possa ottenere il via libera conclusivo dalla Conferenza dei servizi in corso. Invece, in precedenza, su input del dicastero romano di via Cristoforo Colombo gli enti sanitari e gli istituti ambientali interessati avevano fornito le rispettive valutazioni sulle opere di messa in sicurezza permanente dell'area a sud della città, propedeutiche per il vaglio finale delle attività di risanamento ambientale del sito. In quanto, il Municipio aveva trasmesso al Mase una serie di integrazioni al piano originario degli interventi (elaborati dalla società "Pro green ambiente" di Cosenza), sulla base delle indicazioni avanzate la scorsa estate dalla stessa Conferenza dei servizi. Le opere, della portata di circa 26 milioni di euro, una volta che saranno approvate prevedono il ricorso alla tecnica del “capping”: ovvero «un sistema di copertura» - come si legge nella relazione tecnica allegata alla progettazione – che è in grado di consentire «l’isolamento superficiale dei rifiuti e la regimazione delle acque di ruscellamento superficiali».

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