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Catanzaro, si fa stretta la via del rilancio di Parco Romani: il “no” dell’ateneo spinge verso altre ipotesi

Per la mega incompiuta si ragiona su un investimento immobiliare o su un riavvio parziale

Dovrà ripartire da un ridotto ventaglio di ipotesi il tavolo politico-tecnico creato dall’amministrazione comunale su Parco Romani. Sono state infatti chiare le parole pronunciate durante un evento pubblico dal rettore dell’Umg, Giovanni Cuda, con le quali ha chiuso alla possibilità che l’ateneo possa essere interessato a impegnarsi nel recupero di parte della mega incompiuta installandovi un centro di ricerca o un dipartimento.
Del resto, è ben noto che l’investimento necessario per risollevare la struttura sia particolarmente oneroso. Dunque anche se da indiscrezioni arrivate da ambienti comunali era stata prospettata una possibile apertura da parte degli ambienti accademici, Cuda ha tenuto a riportare la questione su binari più realistici.
Archiviata questa strada, dunque, la discussione non potrà che concentrarsi sulle ipotesi rimaste. Le principali sono due: il percorso dell’investimento immobiliare coinvolgendo agenzie statali oppure un lento riavvio partendo da porzioni di edificio.

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