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Antonini: "Catanzaro la mia occasione"

Prime parole del brasiliano che ha debuttato pochi minuti col Palermo e poi fatto un figurone da titolare a La Spezia

L’eleganza e l’efficacia mostrate sul campo dello Spezia sono state un bel biglietto da visita. Tra l’altro contro un avversario durissimo, all’esordio da titolare in una categoria mai frequentata prima, al posto di un senatore come Brighenti e in una squadra come il Catanzaro, nella quale se non impari in fretta fai fatica. Matias Antonini non ha perso tempo.
«Dal primo giorno ho cercato di entrare nei meccanismi, ascoltare il mister, fare ciò che chiede. I ragazzi mi hanno dato una mano, accogliendomi subito come uno di loro, poi in gara ho provato a eseguire quello che avevamo preparato in settimana, a stare sul pezzo. Brighenti e tutti gli altri mi hanno aiutato perché era la mia prima gara in B da titolare, pensavo di avere difficoltà soprattutto nei primi minuti, però sono rimasto calmo, sapevo cosa fare».
Ha giocato un partitone, Antonini, dando sicurezza nel gioco aereo e non solo. Eppure la sua esperienza fra i cadetti era limitata ai 4’ finali con il Palermo: «La differenza con la C? I ritmi, la tecnica, i calciatori sono più bravi, sbagliano meno e vanno più forte, ma con il lavoro di ogni giorno, piano piano, si può colmare il divario, dopotutto non sono il primo a compiere il salto dalla C alla B. Penso di essere sulla strada giusta e sono contentissimo del mio percorso, se sono arrivato in B alla mia età demeriti e meriti sono miei».
La gavetta lunghissima l’ha fortificato. Le giovanili con Inter e Cagliari, poi i dilettanti e la risalita fra i pro’ con il Taranto, dove era diventato un feticcio di Capuano: «Quando sono venuto qui mi ha chiesto di far vedere a tutti che ha ragione lui», ha sottolineato il 25enne riferendosi al futuro ai massimi livelli che gli ha prefigurato il suo vecchio allenatore: «E se ho avuto questa opportunità è anche merito suo», ha aggiunto il difensore, centrale completo che può essere schierato nei due ruoli di mezzo di una linea a quattro e in tutti quelli di una linea a tre.
«Quando ho giocato qui da avversario squadra e tifoseria sono state impressionanti, il modo di giocare mi ha stupito. Ho sempre detto che se avessi avuto la possibilità di salire di categoria l’avrei fatto, dunque quando la trattativa si era bloccata mi hanno chiesto la mia opinione e io l’ho data tranquillamente», ha spiegato Antonini tornando sul suo passaggio in giallorosso con contratto fino al 2027.
«Poi in queste due settimane ho capito perché era difficile giocare contro il Catanzaro. Serve molta attenzione, ma è un calcio molto propositivo, molto bello da vedere ed è bello anche per noi difensori farne parte, pur nella consapevolezza che non dobbiamo prendere gol».
Matias è in lizza per il posto da titolare contro l’Ascoli, anche se ora che rientra Brighenti è meno scontato di quanto non lo fosse prima: «Ogni calciatore ha l’ambizione di giocare sempre, ogni partita, ogni minuto, però qui ci sono presenze importanti e gerarchie, io faccio il mio e mi metto a disposizione», ha assicurato con una tranquillità simile a quella sfoderata in campo contro gente come Falcinelli e Verde.
È il suo modo di essere un calciatore, tranquillo e pure determinato: «Dal Brasile mi porto dietro il modo di affrontare le cose con serenità, sapendo che c’è sempre la soluzione. L’Italia invece mi ha dato tanto su come lavorare sul campo. Sono un bel mix, insomma».

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