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Parco Romani a Catanzaro, le idee non bastano: occorre anche una città efficiente

Il recupero del mega edificio si sposa con la visione di un capoluogo moderno e sostenibile. Attrarre investitori significa offrire un’immagine rinnovata. I soli lavori di restauro si aggirano intorno ai 20 mln di euro

Passa anche dalla visione di città futura il possibile recupero di Parco Romani, il mega edificio abbandonato nel quartiere Sala. Sfumate le possibilità di portare l’Umg a investirvi per realizzare un centro di ricerca e quella di accorpare in un unico immobile le sedi delle diverse forze dell’ordine, così da realizzarvi una cittadella della sicurezza, diventa necessario riuscire a rendere “appetibile” il capoluogo di regione per riuscire a suscitare attenzione verso quello che sarebbe dovuto diventare un centro direzionale e commerciale ma che, invece, dopo anni di inchieste e lotte giudiziarie è diventato emblema di abbandono e degrado.
Il Comune non ha certo le risorse minimamente necessarie per realizzarvi un investimento: secondo alcune stime, il recupero comporterebbe una spesa, solo per riprendere l’edificio devastato da ladri, vandali e tempo, di oltre 20 milioni di euro. Per questo la strada che ora si sta battendo è quella di coinvolgere Cassa depositi e prestiti al fine di stilare una sorta di studio di fattibilità volto a valutare l’appeal della struttura per eventuali investimenti immobiliari o utilizzi in altri campi, tra i quali anche il social housing.

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