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Sanità a Lamezia, allarma il Piano di rientro paventato da Occhiuto

Un decreto che allarma, a Lamezia, per quanto concerne la sanità cittadina, quello varato da Occhiuto nei giorni scorsi su un Piano di Rientro che, se non tocca i posti letto, di fatto sopprimerebbe, tra le altre cose, le strutture complesse di Pediatria e di Neuropsichiatria. Allarmanti i pareri espressi nella riunione di commissione consiliare di questa mattina per «un decreto che uccide l’intera sanità calabrese, i tagli sono ovunque, non solo a Lamezia» ha dichiarato il consigliere Alessandro Saullo «e sono tutti a favore dei tre grandi ospedali regionali, Cosenza-Dulbecco-Reggio Calabria, Dulbecco che, tra l’altro, ancora non esiste». A Lamezia, il ridimensionamento di diversi reparti farebbero mancare le prestazioni di secondo livello, con timori da più parti di intraprendere sempre più la strada che favorisca i privati e danneggi la già martoriata sanità pubblica calabrese. «Lamezia viene declassata ancora una volta» aggiunge il consigliere Rosario Piccioni «nel decreto non si parla più nemmeno di spoke o di hub ma solo di presidio ospedaliero, alla stregua dei paesini di poche migliaia di abitanti. Occhiuto deve spiegare queste scelte» scelte che, in effetti, si temono di natura prettamente politica e, considerata l’ormai aderenza a Forza Italia di Sindaco e di parte della giunta lametina, è forte la richiesta di chiarezza per «scelte che vanno assolutamente giustificate» come ha aggiunto Annalisa Spinelli. Il Coordinamento Sanità 19 marzo, intanto, ascoltato proprio questa mattina in commissione, promette battaglia e, se necessario, un sit-in permanente fino a giugno.

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