Da un lato gli enti locali, la Regione ed i ministeri che hanno chiesto di costituirsi parte civile nel procedimento nato dall'inchiesta "Glicine-Acheronte" della Dda; dall'altro le difese degli imputati che hanno contestato tali istanze.
Ieri, davanti alla gup del Tribunale di Catanzaro Sara Merlini, nell'aula bunker di Lamezia Terme è andato avanti per due ore il botta e risposta, sulla decisione di soggetti pubblici e associazioni di dichiararsi parti offese poiché la loro immagine sarebbe stata danneggiata dai reati che vengono contestati ai 126 imputati sui quali grava una richiesta di rinvio a giudizio.
In nove, infatti, hanno proposto di costituirsi parte civile: i ministeri dell'Interno, dell'Ambiente e della Giustizia, la Regione, il Comune di Crotone, la Provincia, l'Asp, la società "Ivs" e il "Forum associazioni antiusura".
L'udienza preliminare d’esordio del procedimento, che ha visto la presenza in aula di tre pm - Paolo Sirleo e Domenico Guarascio della Dda e Alessandro Rho della Procura di Crotone (applicato alla Distrettuale) - è proseguita con una serie di eccezioni (su tutti, i difetti di notifica degli atti) sollevate dai difensori e l'ipotesi evocata da quattro imputati di essere giudicati in abbreviato. La gup si pronuncerà sulle richieste il 15 maggio quando discuteranno i pubblici ministeri.
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