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«Non ci fu scambio mafioso». A Badolato torna in libertà l’ex assessora

La Cassazione annulla (senza rinvio) l’ordinanza del Riesame che confermò i domiciliari per Antonella Giannini, accusata di accordi elettorali con Antonio Paparo del clan Gallace

Nessuno scambio elettorale politico-mafioso fra l’ex assessora all’Istruzione del Comune di Badolato Antonella Giannini e Antonio Paparo, esponente della cosca Gallace, alle elezioni dell’autunno 2021. Così ha stabilito la Suprema Corte su ricorso dell’avvocato difensore Vincenzo Cicino. Con questa decisione, infatti, la Cassazione ha annullato senza rinvio l’ordinanza del Tribunale del riesame di Catanzaro e quella del gip che, lo scorso 29 gennaio, aveva disposto per Giannini gli arresti domiciliari con l’accusa di scambio elettorale politico-mafioso, nell’ambito dell’operazione Ostro.

Secondo le accuse, Giannini si sarebbe accordata con Paparo per ottenere voti in cambio della promessa di asservire l’attività amministrativa del Comune di Badolato agli interessi del clan Gallace, rappresentato a Badolato dall’imprenditore Paparo, ritenuto uno dei principali fiancheggiatori della latitanza del boss Cosimo Damiano Gallace.
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