
È una ferita ancora aperta quella causata dalla tragica alluvione del 3 luglio 2006, che disseminò morte e danni ingenti a Vibo Marina, San Pietro, Bivona e Longobardi. Tre le vittime che le Marinate piansero: Salvatore Gaglioti di appena 15 mesi, Ulisse Gaglioti di 40 anni e Nicola De Pascale di 44 anni, travolti dall’acqua mentre percorrevano la Strada statale 18. A queste si aggiunse un’altra vita spezzata: quella di Antonio Arcella, 56 anni, colpito da un fulmine nella sua azienda agricola di Sant’Onofrio.
Nel giro di tre ore i vibonesi si ritrovarono in uno scenario apocalittico: un’enorme quantità di pioggia (pari a quella che solitamente cade in due mesi) precipitò violentemente, provocando ingenti frane e lo straripamento di fiumi e torrenti.

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