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Cinema e musica a Capo Vaticano, al via la quinta edizione di "Estate a Casa Berto"

Ha aperto i battenti ieri sera, a Capo Vaticano, la quinta edizione di “Estate a Casa Berto”, importante rassegna culturale che, dal 2015, coinvolge giornalisti, autori, e scrittori in conversazioni, interviste e serate di spettacolo all’insegna della cultura, con momenti di omaggio all’autore de Il Male Oscuro.

Protagonisti della serata inaugurale Diego De Silva e Francesco Costabile, intervistati da Jo Lattari e Marco Mottolese, organizzatori della manifestazione assieme ad Antonia Berto, padrona di casa e figlia del grande scrittore.

De Silva, scrittore, giornalista e sceneggiatore napoletano, ha magistralmente intrattenuto l’uditorio raccontando il suo personaggio più noto, l’anomalo avvocato Francesco Malinconico, descrivendo “un mondo e una società incomprensibili, nei quali Malinconico è lo strumento per capire dove stiamo andando.”

A seguire dell’intervista, è stato proiettato il docufilm “L’abito e il volto” di Francesco Costabile, giovane e apprezzato regista cosentino, dedicato a Piero Tosi, grande costumista teatrale e cinematografico, vincitore nel 2013 di un Oscar alla carriera.

Il pubblico ha quindi avuto modo di “incontrare” il celebre costumista, assistendo alla proiezione del documentario della durata di 51 minuti firmato da Costabile nel 2009 e girato nel Centro Sperimentale di cinematografia, dove Tosi ha insegnato.

E sempre in relazione al pensiero di Giuseppe Berto, vero estimatore e difensore della natura e del paesaggio, specie quello costantemente a rischio della Calabria, si collocano l’appuntamento del primo agosto con il Gal Terre Vibonesi, nel quale i giornalisti Carlo Ducci e Antonio Armano realizzeranno un viaggio esperienziale tra territori, cultura e sostenibilità dell’agricoltura e conservazione del paesaggio, e quello di venerdì 2 agosto, con il poeta, scrittore, regista e “paesologo” Franco Arminio.

Tra i momenti clou dell’edizione 2019, da ricordare anche le testimonianze di Lirio Abbate e Nicola Gratteri, paladini di una giustizia colta come lo fu Berto, che aveva un grandissimo senso dello Stato. Il vicedirettore dell’Espresso racconterà i martiri del giornalismo, da Giuseppe Fava a Peppino Impastato, mentre il celebre magistrato calabrese sarà intervistato da Paolo Conti, storico e grande firma de Il Corriere della Sera. Nelle sei serate del festival non mancherà la musica, con i Cumededè e Massimo Garritano, in rappresentanza di una Calabria che oscilla armoniosamente tra tradizione e modernità, le proiezioni di film (sabato 3 agosto ci sarà “La terra dell’abbastanza”) e una costante contaminazione culturale tra gli artisti e gli intellettuali che popoleranno il Capo, nella filosofia che proprio Berto volle dare a questo spicchio di Calabria.

Chiuderà la rassegna, domenica 4 agosto, la proiezione dello splendido documentario che Rai Cultura ha realizzato per omaggiare Giuseppe Berto in occasione dei 40 anni dalla scomparsa.

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