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Vibo, il sindaco azzera la giunta: futuro della città in stallo

comune vibo

Anno nuovo, vita nuova a palazzo “Luigi Razza” dove oltre al 2018 Vibo “saluta” anche gli assessori. Il sindaco Elio Costa, come preannunciato, infatti in tarda mattinata ha provveduto a revocare tutti i decreti di nomina e, quindi, ad azzerare la Giunta.

Vanno via, insomma, anche quanti erano “sopravvissuti” agli ultimi mesi di polemiche e litigi: via Raimondo Bellantoni, Silvia Riga, Katia Franzè, Maria Concetta Marrella e Antonella Sette. Un esecutivo da dove nelle ultime settimane era stata ritirata la “delegazione” di Forza Italia (Lorenzo Lombardo, Raffaele Manduca e  Francesco Pascale) e che aveva registrato in ultimo anche la defezione di Giuseppe Macrì, dell’area Giamborino-Lico.

Una bufera di fine anno che restituisce al palazzo “l’uomo solo al comando”. Toccherà infatti al sindaco gestire questa fase di crisi e provare a rimettere a posto i tasselli di un puzzle ormai a pezzi. E, in tal senso, Elio Costa le sue manovre le porta avanti da tempo, “trattando” con i singoli consiglieri – ben conscio del fatto che sono pochi quelli disposti a rinunciare al posto e al gettone – e con i gruppi.

E proprio in mattinata ha per questo anche convocato i capigruppo ai quali ha consegnato il programma di fine mandato: circa otto punti con quelle che sono le priorità a cui dare risposta. Dal Psc alle questioni ambientali, dunque, un canovaccio per rimettere in “scena” l’Amministrazione e così arrivare a fine consiliatura.

Ora, quindi, occorrerà capire chi e come intenderà accompagnarlo in questa strada, chi ha davvero intenzione di sfiduciare il sindaco – Vibo Unica in tal senso è “sorvegliato speciale” – e soprattutto si dovrà capire se le scelte di Costa andranno bene anche a chi ufficialmente lo sostiene. Sette, infatti, i tecnici che Costa è intenzionato a nominare entro il 31 dicembre e già qualche nome inizia a circolare.

Professori universitari e uomini in “vista” della città, oltre a qualche rientro di ex: qualche colpo di scena che potrebbe creare più spaccature di quelle che fino ad oggi almeno hanno consentito all’Amministrazione di “sopravvivere”.  Insomma, più che una bufera una vera e propria tormenta di fine anno.

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