Il rientro in Regione? «Un incubo». Così Carlo Tansi, l’ex capo della Protezione civile calabrese, comunica la sua decisione di chiudere per sempre la parentesi dirigenziale: «Ho ufficialmente ritirato la mia domanda di partecipazione alla selezione per dirigente della Protezione civile della Regione, un atto amministrativo assolutamente irreversibile».
Tansi parla di decisione sofferta ma «necessaria», venuta dopo aver scontato i 45 giorni di sospensione comminata a un giorno dalla scadenza naturale del suo mandato.
L’ex capo della Prociv è rientrato nei ritmi del Cnr-Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica, dove lavora come ricercatore dal 1989, e riferisce di aver pensato al rientro in regione come l’ingresso «in una fossa di leoni più inferociti che mai, in un ambiente malsano», dal quale sottolinea di aver sottratto interessi illegittimi per decine di milioni di euro all’anno ma di aver compiuto il 40% di quello che avrebbe voluto, nonostante gli «importanti risultati» ottenuti.
Per il futuro, Tansi esprime preoccupazione per il territorio regionale: «Allo stato attuale un forte terremoto un’alluvione importante in Calabria farebbe una carneficina».
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