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Comune di Vibo, Elio Costa è già un ricordo. I cittadini: ripartire con la speranza

comune vibo

Le dimissioni contestuali di 26 consiglieri comunali hanno decretato la conclusione anticipata del mandato per il sindaco della città Elio Costa. Con lui sembra essersi chiusa anche l'era del civismo e i partiti sono pronti a risalire in cattedra. Ma non è chiaro fino a che punto, considerato che associazioni e movimenti sono già in fibrillazione in vista delle elezioni primaverili.

Non c’è più una chiara definizione degli schieramenti né dei poli bipolarmente intesi, come riporta la Gazzetta del Sud in edicola. Le forze in campo saranno numerose e non semplici da raggruppare da qui a qualche settimana.

Il centrodestra che trova in Forza Italia il proprio punto di riferimento è già pronto a guardare al futuro. È chiaro che saranno gli azzurri ed il loro leader, il senatore Giuseppe Mangialavori, a fare da traino. Ci sono altre forze pronte a scendere in campo su quel versante, a cominciare dalla Lega di Salvini.

Anche il centrosinistra dovrà provare a ricompattarsi per tentare di giocarsi la partita. I democrat, nell’area riformista, dovrebbero fare i conti con i Progressisti di Antonio Lo Schiavo, con il gruppo civico di Stefano Luciano che potrebbe fare da ago della bilancia, con i delusi che da anni hanno lasciato il partito.

Della partita sarà quasi certamente anche il Movimento Cinque Stelle che questa volta non rimarrà con ogni probabilità a guardare.

Intanto, finita la seconda consiliatura targata Elio Costa, i cittadini commentano:  «Anzichè vivacchiare – osserva Accursio Santagelo – meglio ripartire con la speranza che alle prossime elezioni noi cittadini sappiamo votare, altrimenti tutto sarà stato inutile».

Ancora più drastico Vittorio Battaglia, secondo il quale a mettere freno allo sviluppo della città "sono troppi consiglieri e troppa politica"

Di involuzione sociale parla invece Francesco Mangione, il quale pone l’accento sulla mancanza di educazione soprattutto da parte delle nuove generazioni. Non ci sono colpe, ma solo responsabilità, a parere di Lucia Monteleone e Silvia De Seta, le quali evidenziano la mancanza di spirito civico e la cattiva abitudine di essere sempre e comunque bastian contrari.

Tutto in attesa del nuovo voto.

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