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Vibo, dopo la scelta del centrodestra il Pd prova a risorgere dalle ceneri

comune vibo

Ha lasciato il segno e grosse ferite l’amministrazione Costa. Ferite con cui partiti e movimenti il giorno dopo hanno dovuto misurarsi. Perché nessuno era indenne da responsabilità, così come in tanti hanno pensato che la via d’uscita potesse essere la “salute pubblica”. Quella che ha messo più anime insieme, da una parte e dall’altra, ma che, inevitabilmente, come un boomerang è tornata indietro, lacerando ulteriormente quelle ferite ancora aperte.

E da qui a quanto pare, come riporta la Gazzetta del Sud in edicola, sono ripartite le coalizioni che si apprestano a sfidarsi nelle prossime elezioni. Dopo passi falsi, annunci e dialoghi interrotti. Lo ha fatto il centrodestra che, dopo la breve parentesi Sorace, è tornata a riaprire il tavolo con i suoi alleati e che oggi tornerà a riunirsi nella speranza di fare convergere le forze sul nome e sul progetto targato Maria Limardo.

E da qui sembra pronto a ripartire anche il Pd che la “volata” tentata dal consigliere regionale Mirabello e dall’ex on. Bruno Censore non l’ha gradita. E, in tal senso, l’obiettivo è ricostruire. Perché il “cavallo di Troia” questa volta non l’hanno regalato agli avversari ma se lo sono fatto costruire in casa e gli ha portato la guerra all’interno, lasciando macerie con cui i dirigenti si trovano oggi a fare i conti. Su questo presupposto la riunione di lunedì sera per fare il punto, su quello che era accaduto intorno alla candidatura di Luciano (su cui la commissione aveva già precisato) e sul futuro.

Riaprire il tavolo con il centrosinistra, a quanto pare, la prossima mossa convinti che il Pd nella competizione elettorale debba scendere con il suo simbolo e la sua identità a rischio anche di perdere.

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