Se qualcuno pensava a un Consiglio comunale che finalmente avrebbe tolto il bavaglio riaprendosi al confronto politico dopo il lungo silenzio a cavallo tra il vecchio e il nuovo anno è sicuramente rimasto deluso. A parte alcune dichiarazioni sparute, ma puntate più sulle inchieste giudiziarie che hanno colpito Palazzo De Nobili negli ultimi due anni, stavolta l’afasia è stata determinata dall’impossibilità pratica di avviare un confronto. Probabilmente anche qualche consigliere di opposizione (Nunzio Belcaro di Cambiavento) sarà stato preso in contropiede, avendo annunciato una forte presa di posizione nei giorni precedenti. I consiglieri di maggioranza, almeno la gran parte parte (FI, Catanzaro da vivere e una fetta di Catanzaro con Abramo), hanno infatti lasciato l’aula dopo il “pareggio” sulla nomina del componente dell’organismo di revisione. Il venire meno del numero legale, e il rinvio del voto alla seduta successiva – suffragato dal parere della segretaria generale – ha suscitato però le ire del consigliere Filippo Mancuso e di quella parte del gruppo Catanzaro con Abramo che è in una sorta di rotta di collisione con l’anima più abramiana, guidata dal capogruppo Giuseppe Pisano.
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