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Orrori al cimitero, il sindaco di Tropea rimane al suo posto

Macrì: «Non consegnerò la città nelle mani degli sciacalli». La decisione dopo il colloquio con il prefetto Francesco Zito

Il sindaco di Tropea, Nino Macrì

Il sindaco Nino Macrì, nonostante lo scossone politico subito, in seguito ai raccapriccianti fatti verificatisi al cimitero cittadino, per il momento resta la suo posto. Ieri mattina ha avuto un colloquio privato con il prefetto di Vibo Valentia, Francesco Zito. Bocca cucita su quanto si sono detti. «Resta – ha sottolineato – un segreto tra me e lui. Non posso divulgare un colloquio strettamente privato. Certamente terrò conto delle sue indicazioni».
Dopo l’incontro in Prefettura, insieme alla sua Giunta, il primo cittadino ha partecipato alla celebrazione penitenziale tenutasi nella chiesa dell’Annunziata di Tropea. Un momento di preghiera importante per superare lo sgomento che l’intera comunità sta vivendo per i presunti “orrori” commessi dal custode del cimitero Francesco Trecate, il figlio Salvatore e Roberto Contartese.
«Rimango – ha sottolineato Macrì – alla guida dell’amministrazione per continuare a lavorare come ho sempre fatto in questi giorni. Non sono rimasto insensibile a quanto accaduto. Come tutti i miei concittadini sono rimasto stordito dalle immagini delle tombe profanate. Ho molta fiducia nella magistratura e in particolare nel procuratore della Repubblica Camillo Falvo. La giustizia, inevitabilmente, farà il suo corso. Per gli indagati c’è stato l’interrogatorio di garanzia. Ci sarà anche il pronunciamento del Tribunale della libertà. Aspettiamo di vedere l’evoluzione dell’iter giudiziario».

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