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Catanzaro, Schlein incontra Fiorita: “Servono politiche innovative”

Incontro programmato con la vicepresidente dell’Emilia Romagna

Politiche innovative, attente alla società e all’ambiente, per far cambiare marcia al Paese abbattendo le diseguaglianze e guardando alla crescita sostenibile. Saranno alcuni dei temi sui quali oggi si confronteranno la vicepresidente della Regione Emilia Romagna, Elly Schlein, il candidato sindaco del centrosinistra, Nicola Fiorita, e la portavoce delle Sardine calabresi Jasmine Cristallo nel corso di un incontro in programma alle 19 su corso Mazzini (piazzetta Fazzari’s). L’occasione arriva dalla presentazione del libro “La nostra parte. Per la giustizia sociale e ambientale, insieme” della vicepresidente Schlein. 

 
Giustizia sociale e sostenibilità ambientale linee guida del libro ma anche temi strategici per il futuro dell’Italia. A che punto siamo?
«È un momento cruciale, nel quale s’intrecciano gli effetti di più crisi: climatica, sociale e quella determinata dalla pandemia, che hanno fatto aumentare le diseguaglianze. Non possiamo risolverle una per volta, serve un cambiamento che tenga assieme una conversione ecologica per ridare equilibrio al pianeta e ridurre i divari. Un passo naturale, perché chi paga il prezzo dei cambiamenti climatici sono le fasce più povere. Il libro racconta di pratiche che tengono insieme la riduzione delle emissioni e il miglioramento delle condizioni di vita. E in questo le politiche europee oggi possono fare molto, tra Next Gen Eu e Green New Deal».
 
La Calabria sconta un grave gap col resto del Paese su questi fronti, ci sono forse due Italie?
«L’Italia è una sola ma si deve essere consapevoli delle diverse esigenze dei territori. Non ci sono politiche adatte dappertutto, esistono divari profondi ma anche potenzialità di riscatto che mi raccontano tante amiche e amici calabresi. Penso al Goel e al suo contrasto del caporalato, alla lotta contro le mafie e per i diritti di chi lavora. In Calabria ci sono molte voci che raccontano un futuro diverso e che hanno ispirato il mio libro. Se da un lato qui servono investimenti in Sanità e Welfare, dall’altro occorre puntare sull’innovazione in chiave ambientale: l’efficientamento dell’edilizia pubblica e privata porta a risparmio energetico; un piano industriale green non può escludere la Calabria che ha tante fonti rinnovabili; tutto questo porta a risparmi per imprese, famiglie e realtà del terzo settore. Serve una transizione giusta che guardi a quella parte di società che fa più fatica, investendo in ricerca, innovazione e formazione. Partendo già dagli asili nido, un esempio di politica che contrasta la diseguaglianza, la povertà educativa  e la dispersione scolastica, diventando anche strumento di conciliazione dei tempi di vita e lavoro, soprattutto per le donne. Portare l’occupazione femminile al 60%, dice Bankitalia, migliorerebbe il benessere e farebbe anche aumentare il Pil del 7%».
 
Giovani e innovazione, un connubio vincente per migliorare un territorio?
«Assolutamente sì. Per anni ci è stato detto che il problema fosse l’immigrazione ma gli stessi che la denunciavano non hanno messo a fuoco l’emigrazione di tanti giovani verso altri Stati europei. Invece servono politiche sui servizi, sulla qualità della vita per mantenere le potenzialità dei giovani che devono poter fare esperienze all’estero purché non siano forzati dalla mancanza di prospettive nella loro terra».
 
Arriva in una Catanzaro che si prepara al voto. Fiorita parla nel programma di comunità energetiche, di cosa si tratta?
«Sono esempio concreto di come tenere insieme questione sociale e ambientale. Permettono a cittadini, Comuni, imprese e associazioni di autoprodurre e consumare energia pulita, con risparmi in bolletta e riduzione delle emissioni clima-alteranti. In Emilia Romagna voteremo una legge regionale di supporto a tali comunità stanziando 12 milioni di euro di fondi europei per sostenerne la costruzione. Con Nicola ne stiamo parlando da tempo. Con lui abbiamo una visione comune e credo che il suo progetto sia improntato al riscatto di Catanzaro, puntando a un cambiamento radicale dell’amministrazione ma anche del ruolo politico della città, ritrovando una forte connessione con gli altri livelli di governo e un ruolo da protagonista, perché è il momento di approfittare delle opportunità europee. Un progetto convincente che vuole portare avanti con autorevolezza, competenza e freschezza».
 
Sole e vento non mancano in Calabria, spesso però ci sono resistenze che bloccano tutto, come superarle?
«È normale che ci siano resistenze, si tratta di strategie che non possono essere calate dall’alto ma occorre creare cornici di partecipazione dove far sedere tutte le componenti sociali e discutere, smussare gli angoli e arrivare a una sintesi che sia la più alta possibile per un progetto di comunità».
 
Immagina un modello emiliano per ricostruire il centrosinistra in Calabria?
«Non credo nell’esportazione di modelli. Ne farei più una questione di metodo: noi abbiamo puntato sulla condivisione, costruendo un progetto aperto al contributo di ognuno in armonia con gli altri. E puntando su figure credibili, come Bonaccini alla Regione, Lepore a Bologna e qui a Catanzaro su Fiorita che oggi può proporre un approccio nuovo a sfide epocali che le vecchie mentalità non possono affrontare».
 
“La nostra parte”, il titolo del libro, suona come un appello all’impegno di ciascuno… 
«È un appello alla mobilitazione collettiva contro lo sfruttamento del precariato, per la distribuzione delle ricchezze con il contrasto all’evasione delle multinazionali e anche per nuove politiche migratorie: vorrei che la grande accoglienza dimostrata per gli ucraini in fuga fosse dimostrata verso tutti. È una mobilitazione collettiva che coinvolge le nuove generazioni, più consapevoli rispetto alla politica dell’intreccio delle sfide esistenti che non vanno affrontate per compartimenti stagni».

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