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Pizzo, De Pasquale accende il dibattito sul “Progetto Valentia”: prevalgono i “no” alla fusione

Emilio De Pasquale

«Diremo “no”, ricorrendo ad ogni strumento giuridico possibile, alla proposta di fusione tra Comuni denominata “Progetto Valentia” che prevede l’istituzione di un nuovo ente locale nato dall’unione di 14 Comuni dell’hinterland vibonese, tra i quali Pizzo. Non è cieco campanilismo ma la consapevolezza dell’eterogeneità del territorio e dei suoi bisogni».

È quanto ha affermato il candidato sindaco di Pizzo Emilio De Pasquale, capolista di “Domani è oggi”, esponendo le ragioni dell’opposizione al progetto di fusione tra i Comuni dell’area del capoluogo di provincia, in un post pubblicato sul suo profilo Facebook che ha stimolato una fitta discussione alla quale hanno preso parte numerosi utenti pizzitani. Gli stessi, in larga maggioranza, si sono espressi per il “no” al “Progetto Valentia”, rivendicando uno spirito d’appartenenza non assimilabile, per ragioni storico-culturali ed economiche, ad altre realtà territoriali.

«È vero che gli Enti locali del Sud versano in situazioni di enorme difficoltà e non sono spesso in grado di garantire i servizi essenziali - ha spiegato De Pasquale - e che problemi comuni richiedono sforzi e risposte comuni. Per questo è necessario fare rete e porre rimedio alla carenza di risorse e servizi, o al loro costo eccessivo, con uno spirito di condivisione. Ma la risposta non è una fusione che, per molti versi, potrebbe essere percepita come mera assimilazione. La nostra missione è quella di ricostruire il tessuto sociale connettivo di Pizzo ed il suo senso di comunità, a partire dalla nostra identità e dalla nostra storia. “Domani è oggi - Emilio De Pasquale sindaco” crede nell’identità di Pizzo e rivendica la sua autonomia. A nostro avviso, non solo è utopico ma addirittura miope sperare di poter dare risposte univoche a realtà eterogenee e complesse, che si attendono risposte ai problemi altrettanto eterogenee e complesse. Non decentrare ma riavvicinarsi ai cittadini ed ai loro bisogni: è questa la direzione giusta, è questa la direzione inversa. Dispiacerà a chi da Vibo ha mire espansive e prova a dirigere la politica pizzitana, specie in questa fase elettorale, ma saremo i gelosi custodi della nostra identità e autonomia. Giù le mani da Pizzo».

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