Erano anni che si attendeva di discutere del Psc in consiglio comunale e, alla fine, è finita in bagarre. Dopo l’ampia presentazione dell’assessore Stella e gli interventi di maggioranza e opposizione susseguitisi nella mattinata, si doveva poi passare al voto. Dopo una brevissima pausa si è rientrati in aula e la consigliera Aquila Villella (Partito democratico) ha presentato un ordine del giorno obiettando il fatto che «il sistema di perequazione previsto dal piano non è conciliabile con il nuovo quadro normativo. Il consiglio comunale respinge tutte le osservazioni che intendono trasformare le aree di provenienza agricola in aree edificabili».
L’ordine del giorno è stato rigettato dall’assemblea: favorevoli solo la stessa Villella e Rosy Rubino (Fratelli d’Italia); astenuto Mimmo Gianturco (FdI), contrari tutti gli altri. È ormai pomeriggio, il sindaco Mascaro propone di votare le deduzioni e le osservazioni per gruppi visto che sono centinaia; la consigliera Villella si oppone e dice che la proposta del sindaco va votata. Il presidente del consiglio Giancarlo Nicotera spiega che è stata verbalizzata e che si può procedere; in questo frangente arriva in aula l’avvocato Italo Reale, esponente del Pd, che comincia a discutere col presidente Nicotera; gli animi si scaldano, volano parole forti e Reale viene accompagnato fuori dall’aula dagli agenti della polizia municipale. Si cerca di ripristinare la calma e di concludere la seduta col voto ma, sempre la consigliera Villella, si oppone alla votazione delle deduzioni divise a gruppi.
A tal proposito viene richiamata la disposizione del Consiglio di Stato che consente questo tipo di votazione solo se c’è l’unanimità in aula; unanimità che non sussiste vista la contrarietà della rappresentante del Partito democratico.
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