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Dieci anni senza Natuzza, gli omaggi di Mileto e Paravati aspettando la beatificazione

La figura di Natuzza Evolo a dieci anni dalla morte è stata ricordata stamattina nella Basilica Cattedrale di Mileto dal vescovo monsignor Luigi Renzo, alla presenza dei figli Antonio, Angela e Franco con le rispettive famiglie, nonché di altri familiari.

Un momento particolare in cui lo stesso presule  alla fine si è augurato – a proposito delle divisioni tra fondazione e  diocesi che stanno profondamento turbando i cuori dei fedeli e che sono la conseguenza del mancato svolgimento della celebrazione nella Villa della Gioia  – che si possa trovare al più presto una  soluzione.

All’inizio dell’omelia il pastore diocesano, nel salutare i cenacoli di preghiera presenti, ha ricordato il recente incontro con il papa a Roma, al quale ha partecipato l’amministrazione comunale di Mileto, facendo sapere che Papa Francesco ha mostrato grande attenzione verso i gruppi di preghiera confidandogli qualcosa «che al momento non vi posso dire».

Il vescovo ha quindi messo in evidenza che il decimo anniversario della morte di Natuzza «non poteva passare sotto silenzi; una ricorrenza tra l'altro che segue a breve distanza l'apertura solenne il sei aprile scorso della sua causa di Beatificazione, che speriamo di portare a termine senza difficoltà nel più breve tempo possibile». Per il presule riferendosi nello specifico alla festività di oggi la santità è la via per tutti.

«È questo, tra l'altro ha detto il presule - l'insegnamento che ci ha lasciato Natuzza, che, pur analfabeta e senza cultura, ha saputo entrare nel cuore di Dio ed ha fatto entrare Dio nel suo cuore facendolo sentire a casa sua. Santo è chi vive questa intimità con Dio senza tralasciare le cose della terra. Natuzza Evolo è stata questo; è stata una testimone autentica del messaggio cristiano, tanto da poter stimolare chiunque di noi a procurarci accanto a lei un posto in Paradiso tra i Santi».

«I Santi  - e Natuzza è tra questi -  con la loro testimonianza  - ha continuato il vescovo - ci stimolano e ci aiutano a capire che questo traguardo è possibile, è alla portata di tutti: ciò che conta è prendere gusto a farsi amare da Dio. Non si tratta, pertanto, di fare miracoli, di essere eroi o di non sbagliare mai, ma di farsi amare da Dio ogni giorno di più aprendo a Lui il nostro cuore ed aprendo a nostra volta il nostro cuore al prossimo. È l’amore con cui facciamo le cose che le rende buone per noi e per gli altri. “Ama e fai ciò che vuoi!”, diceva S. Agostino. L’amore vero e disinteressato cambia le logiche del nostro povero mondo perverso».

Al termine della celebrazione parole fiduciose sono state espresse da una delle nipoti di Natuzza, Fortunata Nicolace, figlia di Antonio, la quale ha ringraziato il vescovo per belle parole usate esprimendo l’augurio a nome della famiglia che «con l’aiuto della Madonna e della nonna» tutto si possa risolvere al più presto nel migliore dei modi. Fortunata ha anche sottolineato l’ubbidienza alla chiesa che ha sempre accompagnato il cammino della Serva di Dio.

Nel pomeriggio occhi puntati invece su Paravati dove presso la Fondazione è in programma un concerto in collaborazione con il Conservatorio Fausto Torrefranca di Vibo Valentia, con l’Orchestra intercomunale Tirrenium della Provincia di Vibo Valentia, l’Istituto comprensivo Laureana Galatro Feroleto e Buffet Group Paris. Il  concerto si intitola “Uniti agli angeli e ai santi. I giovani calabresi con Natuzza lodano Dio” diretto da Maurizio Managò e con la partecipazione dei soprani Federica Lacquaniti e Maria Caterina Rottura.

Le varie esibizioni saranno dirette dai maestri Michele Catalano, Bruno Carrera, Franco Castagnino, Francesco Conidi, Cosimo De Masi, Domenico Di Vasto, Maurizio Managò, Salvatore Mazzei, Stefano Paone, Francesco Novello, Pino Salerno e Bruno Zema.

Alle 18 infine una nuova messa dopo quelle celebrate in giornata si svolgerà nella chiesa della Madonna degli Angeli, presieduta dal parroco don Domenico Muscari. Anche qui hanno annunciato la loro presenza i familiari di Mamma Natuzza. Proseguono, intanto, in queste ore le visite alla tomba della mistica presso la cappella della Fondazione.

 

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