Tra forma e sostanza, tra amarezza per la conclusione di un percorso lungo sette anni e soddisfazione per un bilancio ritenuto positivo, pur nelle difficoltà economiche specifiche. Quella di Rocco Guglielmo, presidente dell’omonima Fondazione che fino ad oggi ha gestito il Museo delle Arti di Catanzaro (Marca), è stata una conferenza stampa dai due volti.
Da un lato, l’orgoglio per i numeri prodotti: «Ben 52 mostre, 20 eventi espositivi, 20 eventi come meeting e congressi, 120 tra incontri culturali e presentazioni di libri, 40 rappresentazioni teatrali, 3 residenze d’artista e oltre 30 laboratori con le scuole. È stato fatto un buon lavoro, credo. La convenzione (con la Provincia di Catanzaro, proprietaria del museo, ndr) scade il 31 dicembre e nel silenzio totale dell’amministrazione provinciale è giusto che venga messo in evidenza che l’eventuale assenza di programmazione nei primi mesi del 2023 non è da imputare alla Fondazione».
Il notaio Guglielmo ha posto l’accento sul silenzio dell’amministrazione provinciale all’indomani dell’insediamento del nuovo presidente Amedeo Mormile, avvenuto alla fine del settembre scorso: «Abbiamo chiesto quale fosse il futuro. Lo abbiamo fatto già nell’ultimo scorcio della presidenza di Sergio Abramo, da febbraio scorso. Un Museo ha bisogno di tempi di programmazione e da parte di Abramo avevamo avuto la promessa che convenzione, magari con delle modifiche, sarebbe stata prorogata. Il 30 settembre siamo andati a trovare il nuovo presidente che ci ha chiesto un approfondimento sulla convenzione in essere. Ci siamo incontrati altre due volte e c’erano dei dubbi su eventuali modifiche alla convenzione o se fare un bando per l’affidamento e da allora ci siamo lasciati così».
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