"Nel calcio ci sono tante persone che la vedono diversamente, io non voglio scimmiottare nessuno, ammiro Guardiola, Ancelotti, Klopp, Arteta, Conte, Sarri ma voglio essere autentico, me stesso. Tutti giocano per il risultato, ma c'è chi prende la strada che senti più tua e in campo cerco di portare sempre quello che sono". Ha esordito così mister Roberto De Zerbi - che ha lasciato di recente la panchina del Brighton - insignito dell’undicesima edizione del Premio Nicola Ceravolo a Catanzaro, ideato dal giornalista Maurizio Insardà, in ricordo dell’indimenticato presidente della squadra giallorossa. Cerimonia presentata dalla giornalista Monica Bertini con il direttore editoriale di Italpress e coordinatore del premio, Italo Cucci, a confronto sul palco con l’ospite della serata. "Mi piacerebbe andare in un altro Paese dove non sono stato, cercare di imprimere lo stesso gioco in posti diversi", ha detto De Zerbi. "Credo che gli allenatori italiani siano i migliori, sempre all’avanguardia, come comprensione del gioco pochi ci battono. L’ambiente fuori cambia, da noi il risultato sposta tutto, all’estero si vive diversamente".
Interprete del bel gioco, a dispetto della tradizione catenacciara citata dal direttore Cucci, De Zerbi ha così commentato: "Ho giocato sui campi anche in C, gli allenatori possono essere determinanti nel darti disciplina, organizzazione e fiducia, ma non vincono le partite. Alla fine vince chi ha la rosa più forte nel complesso. Spalletti a Napoli ha fatto un miracolo. Gasperini ha cambiato la serie A non da oggi, da tanti anni". Il mister ha parlato anche dell’Italia impegnata agli imminenti Europei: "La nazionale ha tanti buonissimi giocatori, ma non ha una stella come Baggio, Totti o Del Piero di alcuni anni fa. Manca il giocatore con quel fascino, il gap lo può colmare solo Spalletti. Non é questione di età o nazionalità, ma di valore del giocatore che, in quegli anni, probabilmente era ad un livello diverso. Credo nei giovani, ma se sono forti e meritano di giocare, in campo conta la personalità. Forse in Italia mancano settori giovanili adeguati, perché si cerca sempre di risparmiare e si vuole tutto subito".
Premiato nel corso della serata anche il presidente del Catanzaro, Floriano Noto, il quale ha ricordato "i sacrifici di Nicola Ceravolo, ai tempi della serie A, e che ancora oggi vengono ripagati dal popolo giallorosso che, anche da lontanissimo, continua a seguirci". Ad essere insignito pure il capitano e bomber delle Aquile, Pietro Iemmello, legato a De Zerbi dall’esperienza vissuta insieme a Foggia. Il premio giornalistico "Emanuele Giacoia" é stato consegnato da Riccardo Giacoia, caporedattore del Tgr Calabria, alla voce di Tutto il calcio minuto per minuto, Tonino Raffa. L’albo d’oro del Premio Ceravolo annovera nomi illustri come Claudio Ranieri, Fabio Capello, Antonio Conte, Marcello Lippi, Cesare Prandelli, Javier Zanetti, Carlo Ancelotti, Luciano Spalletti, Roberto Mancini e Andrea Barzagli
Fotogallery di Salvatore e Romana Monteverde
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