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Catanzaro, la storia della famiglia Corasoniti. 6 anni fa la loro vecchia casa occupata da abusivi

Allora furono costretti a traslocare ma la famiglia ha sempre rivendicato diritti e attenzione in particolare per il figlio autistico

Quella della famiglia Corasoniti è una storia di ordinario disagio sociale alla periferia di una città che negli anni ha avuto enormi difficoltà a rispondere alle esigenze della fascia di popolazione più debole. La vita di Vitaliano Corasoniti e Rita Mazzei in gran parte, o almeno nelle numerose esternazioni pubbliche di cui si ha contezza attraverso gli articoli di giornale che nel tempo li hanno visti protagonisti, ruotava attorno alla figura del figlio più grande della coppia, Saverio, il 22enne deceduto nel rogo della notte tra giovedì e venerdì.

Il disturbo del neurosviluppo da cui era affetto il giovane insieme alle condizioni di fragilità sociale del nucleo familiare avevano infatti spesso indotto il padre a chiedere pubblicamente sostegno e aiuto quotidiano nella gestione della disabilità del figlio maggiore.

Rivendicazioni pubbliche, interviste e manifestazioni di piazza a più riprese hanno visto protagonista il 42enne, tutte occasioni in cui ha chiesto a gran voce che la storia di suo figlio Saverio non passasse sotto silenzio, momenti in cui si appellava alle Istituzioni affinché si costruisse attorno alle persone autistiche una rete di protezione sociale. Tra le azioni di protesta, l’ultima lo scorso 8 giugno in occasione dell’arrivo, per la campagna elettorale, di Giuseppe Conte. In piazza Pola, il cartello di protesta di Corasoniti svettava in fondo alla folla. O il 4 aprile scorso, nel piazzale della Cittadella regionale, in protesta solitaria contro le Istituzioni regionali.

Molto attivi anche sui social network, Vitaliano Corasoniti e la moglie, con profili largamente aggiornati sulle principali piattaforme, da Facebook a TikTok passando per Instagram: proprio sui social emerge frequentemente il risentimento nei confronti delle Istituzioni, tanto verso quelle locali, quanto verso quelle nazionali e sovranazionali. Diversi anche i riferimenti contro la campagna vaccinale.

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