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Le visionarie opere di Escher ispirate alla Calabria in mostra a Catanzaro

Apre oggi ai visitatori dopo il prestigioso vernissage di ieri sera, la mostra “Escher. La Calabria, il Mito” allestita nell’area museale del complesso monumentale del San Giovanni a Catanzaro.

Innovativa soprattutto per il risalto dato alla produzione ispirata alla Calabria di un artista di fama planetaria e straordinario appeal sui giovani qual è l’olandese Maurits Cornelis Escher (1898 - 1972), l'esposizione, prevista fino al 20 gennaio 2019, racconta attraverso 86 opere la parabola artistica di un uomo schivo e solitario che mai avrebbe pensato di diventare l’icona acclamata di oggi.

L'esposizione sul visionario incisore che negli Anni Venti del secolo scorso visitò e amò i borghi, gli strapiombi, le coste e le architetture calabresi, nasce dal sodalizio tra l’Amministrazione comunale di Catanzaro e il direttore del Palazzo Reale di Milano, il calabrese di Platania Domenico Piraina, manager dell’arte e curatore di questa originale esposizione insieme al collezionista e proprietario delle opere esposte, Federico Giudiceandrea, originario di Calopezzati.

Una mostra rigorosa e didattica ma allo stesso tempo divertente quella allestita dal gruppo Arthemisia, realtà leader nel panorama artistico internazionale, e sostenuta dalla Regione Calabria insieme ad importanti sponsor privati con l'obiettivo di inserire l'area museale di Catanzaro nei grandi circuiti con un grafico di culto che proprio in questi giorni è esposto a New York, e che anche nel fashion system mondiale ha dato vita ad una vera e propria Eschermania.

Amato anche dai musicisti pop e d'avanguardia, Escher è ricordato anche per il rifiuto che oppose a Mick Jagger quando questi gli chiese l’autorizzazione a riprodurre uno dei suoi lavori sulla copertina di un disco dei Rolling Stones. La produzione di Escher, in bilico tra l’arte, la geometria, la matematica, la filosofia e la psicologia, documenta nella mostra il viaggio calabrese dell'artista con le opere che ritraggono Morano, Pentadattilo e Rocca Imperiale (tutte del 1930) e le vedute di Scilla, Tropea, Santa Severina e Rossano del 1931. Memorabile “Dream” del 1935 dove è ripresa la mantide religiosa che Escher aveva disegnato a Pentadattilo cinque anni prima.

Un approfondimento nella Gazzetta del Sud in edicola domani.

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