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Catanzaro, la visita ai "sepolcri" che unisce e coinvolge tutta la città

Tanta gente. Come non se ne vedeva da tempo. Catanzaro, anche quest'anno, ha riscoperto la gioia dello stare insieme dopo il lookdown che ha costretto tutti a cambiare abitudini. E i catanzaresi non hanno dimenticato la tradizione del giovedì santo e sono tutti scesi in strada a visitare le chiese del capoluogo dove, per l'occasione sono stati allestiti i "sepolcri", In realtà, il termine corretto è "Altare della reposizione" dove viene posto Gesù Eucarestia subito dopo i riti del Giovedì Santo, ivi compresa la lavanda dei piedi, in ricordo del gesto di Gesù ai dodici apostoli. Da quel momento non si consacrerà più l'Eucarestia sono al giorno di Pasqua.

Per alcuni, l'Altare della reposizione è anche il simbolo dell'orto del Getsemani dove andò Gesù a pregare prima del tradimento di Giuda, e la veglia degli apostoli. Ecco perché in tutte le chiese è stata prevista l'ora di adorazione davanti all'altare. E, a proposito di tradizioni, c'è anche quella che gli altari da visitare devono essere in numero dispari e non meno di tre. E i catanzaresi non si sono sottratti a questa tradizione con tanta gente che ha affollato le chiese e le strade della città.

La preparazione dell'altare è un rito che inizia subito dopo Natale in quanto bisogna preparare il "grano santo", ovvero dei piatti dove da Natale sino a Giovedì santo, sono stati fatti germogliare dei semi di grano. Inoltre, era usanza allestire il "sepolcro" con stoffe di raso e velluto. Ma i sepolcri sono anche l'occasione per riunire tutta la famiglia, con i bambini, tra l'estasiato e l'incuriosito, che guardano i "sepolcri". Un "miracolo" che, nonostante il tempo che passa, unisce ancora tutta la citta.

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