Gli incontri in autogrill, le telefonate, gli sms; le strette di mano, gli accordi presi e poi saltati, le promesse di denaro. Hanno lavorato per anni gli investigatori della squadra mobile di Catanzaro all'inchiesta sul calcioscommesse, il calderone di “Dirty Soccer” dal quale sono saltate fuori tutte le brutture dello sport malato.
L'ultimo atto lo ha appena scritto la Procura di Lamezia Terme con dodici richieste di rinvio a giudizio che coinvolgono ex dirigenti, ex giocatori, faccendieri e procacciatori di affari. Quest’ultimi come i due maltesi Robert e Adrian Farrugia, 48 anni il primo, 36 l’altro.
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