Le ricerche vanno avanti ad ampio raggio e senza soluzione di continuità. Perché un punto sarà messo soltanto con l’arresto dei fratelli Pasquale e Domenico Bonavota di Sant’Onofrio, entrambi coinvolti nell’operazione “Conquista”, entrambi condannati all’ergastolo ed entrambi uccel di bosco.
Dei quattro ordini di arresto, emessi dal gup distrettuale – che ha giudicato e condannato nove imputati (tra i quali i fratelli Bonavota) con il rito abbreviato – su richiesta della Procura di Catanzaro per pericolo di fuga, infatti, soltanto due sono stati eseguiti. In carcere martedì sono finiti Nicola Bonavota e Onofrio Barbieri anche loro condannati al massimo della pena.
In queste ore i carabinieri del Comando provinciale stanno cercando di fare terra bruciata attorno ai due fratelli irreperibili, ritenuti ai vertici dell’omonima cosca di ’ndrangheta di Sant’Onofrio – Pasquale in qualità di “capo società” e Domenico a capo dell’ala militare del clan – i quali è probabile abbiano fatto perdere le loro tracce già da qualche tempo. Una sorta di “latitanza volontaria” a cui i due fratelli potrebbero essersi sottoposti proprio per “prevenire” eventuali misure in caso di condanna.
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