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Quinta Bolgia, l'Asp di Catanzaro passata al setaccio per le infiltrazioni della 'ndrangheta

L'Asp di Catanzaro
L'Asp di Catanzaro

Quattro anni di appalti, acquisti, determine e delibere, la scalata alla montagna di documenti dell’Asp di Catanzaro è appena iniziata. La commissione d’accesso, nominata dal prefetto Francesca Ferrandino dopo il terremoto giudiziario innescato dall’inchiesta “Quinta Bolgia”, dovrà passare al setaccio quasi un lustro di gestione della sanità pubblica catanzarese.

A verificare la presenza di eventuali irregolarità o peggio di infiltrazioni della criminalità organizzata sarà una triade di esperti. Ci sarà il vice prefetto nonché capo di gabinetto della Prefettura di Catanzaro Lucia Iannuzzi; il tenente colonnello del Gico della Guardia di Finanza, Michele Di Nunno che ha partecipato da protagonista all’indagine coordinata dalla Dda di Catanzaro; il tenente colonnello dell’Arma dei carabinieri Massimo Ribaudo che da circa un anno guida il gruppo carabinieri di Lamezia Terme e quindi ben conosce le capacità imprenditoriali della cosca Iannazzo - Cannizzaro - Da Ponte che, stando alle risultanze dell’operazione Quinta Bolgia, avrebbe controllato le società che gestivano il servizio di ambulanze per conto dell’Asp.

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