Abbandonati dallo Stato. È questo il sentimento unanime, che imprenditori e istituzioni locali hanno espresso dopo aver appreso che Crotone non avrà il riconoscimento per calamità naturali dopo le devastanti trombe d'aria che hanno messo in ginocchio il territorio e danneggiato numerose aziende, lo scorso 20 e 25 novembre 2018.
A lanciare l'allarme è stata Confindustria, attraverso le parole del presidente Michele Lucente: «La notizia del mancato riconoscimento dello stato di emergenza per gli eventi atmosferici di novembre scorso ci stupisce e ci preoccupa.
Nei giorni scorsi, appena venuti a conoscenza della decisione della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento Protezione civile ci siamo attivati con la Regione ed il Comune per individuare il percorso necessario a tutelare le aziende colpite dal tornado. Abbiamo anche sentito le parlamentari del territorio».
«Il Presidente di Unindustria Calabria, Natale Mazzuca - aggiunge Lucente - , ha scritto al Ministro Lezzi e contiamo di avere a breve una risposta».
Raccomanda calma Lucente, riporta la Gazzetta del Sud in edicola, cercando anche di tranquillizzare gli imprenditori, e prende tempo per fare chiarezza su quanto accaduto, dopo che, nei giorni scorsi, in Confindustria è arrivata una comunicazione ufficiale dalla Prefettura di Crotone con la quale si comunicava che a seguito del sopralluogo effettuato dal personale della Protezione Civile, e stando all'articolo 6 del decreto legislativo del 2 gennaio 2018, non ci sarebbe stato alcun riconoscimento dello stato di calamità naturale al territorio di Crotone.
«Ci sentiamo lasciati soli», protesta invece Sergio Torromino, uno degli imprenditori più duramente colpiti dalla tromba d'aria del 25 novembre.
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