Il nuovo anno inizia all’insegna della riorganizzazione interna per l’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro. Il pachidermico ente vanta, infatti, un contingente di personale pari a circa 3.800 unità, distribuite nei diversi distretti e nei numerosi presìdi assistenziali dislocati in ogni angolo della provincia.
Divenuti di difficile controllo non solo per l’elevato numero - si legge sulla Gazzetta del Sud in edicola - ma, soprattutto, per la lontananza dalla sede amministrativa di Madonna dei Cieli. Ed è questo il fine dichiarato dalla recente circolare interna emanata dai commissari straordinari nominati alla guida dell’ente, dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose disposto dal ministero dell’Interno.
Entro venerdì tutti i dipendenti dovranno rispondere alla “chiamata” dei commissari straordinari indicando la propria qualifica, la sede di lavoro e le attività svolte. Un piano davvero capillare che sta passando al setaccio tutto il personale dell’Asp impiegato in ogni singola struttura semplice o complessa, in ogni unità operativa e in ogni singolo ufficio, con lo scopo di individuare e rimuovere le sacche di inefficienza nate all’ombra di un controllo spesso troppo blando e sfruttando la lontananza dagli organi di gestione.
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