Assunzioni fittizie in cambio della promessa di favori nell'assegnazione della gestione di strutture pubbliche. È questo il quadro che emerge dall'indagine appena chiusa dalla Procura della Repubblica sui presunti illeciti nella gestione della piscina comunale del quartiere Pontepiccolo a Catanzaro. Traffico di influenze illecite, questa l'ipotesi di reato contestata all'ex assessore comunale allo Sport e all'Ambiente Giampaolo Mungo, al titolare dell'associazione sportiva dilettantistica “Catanzaro Nuoto” e a Salvatore Veraldi all'epoca dei fatti fidanzato con la figlia dell'ex assessore.
Il sostituto procuratore Graziella Viscosi, titolare del fascicolo, parla di un vero e proprio «patto criminale» tra Mungo e Lagonia. In pratica secondo la ricostruzione degli inquirenti da assessore al ramo Mungo avrebbe messo a disposizione le sue conoscenze all'interno di Palazzo De Nobili sfruttando le sue relazioni con pubblici ufficiali o comunque incaricati di pubblico servizio operanti al Comune di Catanzaro e nell'azienda municipalizzata della Catanzaro Servizi per farsi promettere ed effettivamente dare diverse utilità. In sintesi avrebbe preteso l'assunzione fittizia di Salvatore Veraldi, all'epoca dei fatti fidanzato con la figlia di Mungo.
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