Cambiano i luoghi, i nomi e gli assetti delle ’ndrine, ma il “sistema” rimane sempre lo stesso. Attraverso colletti bianchi e infiltrazioni negli enti, infatti, la ’ndrangheta riesce a portare avanti i propri affari, a maggior ragione se l’affare riguarda direttamente il capo cosca.
Accade così che per favorire il boss di Filadelfia Rocco Anello non avrebbero esitato a darsi da fare – per eludere le misure patrimoniali, per risolvere problemi relativi al condono edilizio e per falsificare atti necessari per il rogito – un commercialista, imprenditore turistico ed ex consigliere provinciale di Vibo, un geometra di Tropea e l’ex vice sindaco del Comune di Parghelia. Un altro dei dettagli che emerge nei verbali dell’operazione “Imponimento” (che nei giorni scorsi ha portato a 75 arresti fra la Calabria e la Svizzera)
Una vicenda - si legge sulla Gazzetta del Sud in edicola - descritta da Dda e guardia di finanza che hanno ricostruito i vari passaggi che avrebbero caratterizzato la compravendita di un immobile all’interno del villaggio turistico “Porto Pirgos-Parco Bordilla” nel territorio di Parghelia. Immobile intestato a un prestanome in quanto in realtà il vero acquirente sarebbe stato Rocco Anello.
A dettare i tempi della transazione e della compravendita sarebbe stato, dietro le quinte, proprio il boss di Filadelfia il quale si sarebbe avvalso della “collaborazione” del geometra Giovanni Anello (procuratore speciale), del commercialista ed ex consigliere provinciale Domenico Fraone, del geometra di Tropea Pasquale Scordo e dell’ex vice sindaco di Parghelia, Francesco Crigna. Quest’ultimo assieme a Scordo indagati a piede libero, mentre Giovanni Anello e Fraone sono stati raggiunti dal decreto di fermo della Dda.
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