Non è interessato a commentare gli screzi della campagna elettorale. Dal giorno delle sue dimissioni obbligate è ritornato alla sua vita di sempre, ma le ferite infertegli dai suoi ex alleati difficilmente le dimenticherà facilmente. Anzi a distanza di due mesi e mezzo dal traumatico distacco dal palazzo municipale, l'ex sindaco di Vibo Elio Costa ritorna a farsi sentire.
Il timbro della sua voce non è cambiato. È quello deciso di sempre, ma il rammarico è ancora grande. «Stavamo raggiungendo risultati positivi, fino a qualche giorno prima avevamo parlato di assessorati, quando il senatore Giuseppe Mangialavori di ritorno da Roma - ha tuonato Costa - ha deciso di indurre i suoi consiglieri comunali ad interrompere il percorso amministrativo». E ciò «senza una motivazione precisa rispetto all'operato dell'amministrazione comunale - ha ammonito Costa - se non quella di mettere in piedi un inciucio non dissimile da quello uscito vincitore alla Provincia che già tempo addietro venne ribattezzato dalla stampa come un accorduni».
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