A 10 giorni dal rimpatrio della salma di Alkali Njie, il giovane gambiano deceduto a Dasà (nel Vibonese) per un infarto, arriva il resoconto dettagliato della colletta realizzata.
L’ammontare delle somme donate da dasaesi, emigrati e dai cittadini dei centri limitrofi era di poco superiore a 6600 euro, così suddivisi: 2777,50 di offerte in chiesa; 1510 di bonifici bancari sul conto della parrocchia; 1080 raccolti dal Movimento “Aquila Rossa”; 600 dalla parrocchia di Acquaro; 288,73 dalla cassetta di offerte alla locale Crai; 200 dalle confraternite; 150 dall’Associazione culturale.
Una cifra notevole, per la quale il parroco, don Bernardino Comerci, si era detto «profondamente commosso e col cuore pieno di gioia», anche perché si era trattato di un cittadino extracomunitario, segno, questo, «di una grande maturità della comunità e di un territorio – aveva sottolineato il sacerdote - solidali, accoglienti e per nulla razzisti».
Da questa cifra è stato necessario detrarre circa 4 mila euro, corrispondenti alle spese per il viaggio di rientro (1773 euro circa) e a quelle per funerale e adempimenti burocratici (la parte rimanente). Della restante somma 1606 euro sono stati mandati alla famiglia di Alkali, nel villaggio di Sintet, in Gambia, mentre gli altri 1000 serviranno per costituire di un fondo che gestirà la locale Caritas a favore dei migranti ospiti a Dasà, utilizzandoli per le prime necessità nei giorni dopo l’arrivo e per eventuali spese eccezionali.
«Sono nostri fratelli che hanno bisogno – ha chiosato don Bernardino – e questo aiuto sarà un segno tangibile di carità cristiana». Ancora una volta, dunque, il paese e il comprensorio si dimostrano solidali e partecipi nel sostenere chi, per motivi che non dipendono dalla sua volontà, è stato costretto a recarsi in un Paese lontano per cercare di far combaciare la tessere del proprio destino e quella del corrispondente futuro. Un puzzle di solidarietà in cui quello della partecipazione locale rappresenta un pezzo fondamentale.
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