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Lamezia, i volontari sul ritrovamento del piccolo Nicolò: "Ripagati i nostri sforzi"

"Stanotte non avevo dormito per il pensiero di ritrovare il piccolo Nicolò. E lo stesso pensiero ha assillato tutti i volontari che sono stati impegnati negli ultimi giorni nelle ricerche. Alla fine i nostri sforzi sono stati premiati e questo mi conforta". Lo ha detto all'Ansa Franco Di Leo, presidente del Comitato provinciale di Vibo Valentia del Centro italiano Protezione civile, che per otto giorni sono stati impegnati incessantemente nelle ricerche del bambino scomparso nel nubifragio del 4 ottobre in cui sono morti la madre ed il fratello di sette anni.

"Ieri sera, a San Pietro Lametino, in una zona di aranceti, poco distante da un torrente che il 4 ottobre - ha aggiunto Di Leo - era in forte piena, avevamo effettuato un sopralluogo con l'ausilio di escavatori messi a disposizione da alcune imprese di movimento terra. Stamattina abbiamo deciso di concentrare le ricerche del piccolo Nicolò nei vari punti in cui si era accumulati detriti, terra e tronchi d'albero sradicati".

"Abbiamo così circoscritto una zona in cui abbiamo ipotizzato che si potesse trovato il corpo del bambino ed in questo senso ci sono state d'aiuto l'esperienza, l'intuito, la tenacia e la forza di volontà che da sempre rappresentano la caratteristica dei volontari. È stato grazie a tutto questo che è stato possibile trovare il corpo del bambino, seppellito nel terreno ad una profondità di circa due metri, tra un aranceto ed il torrente, che adesso è asciutto. Rivolgo un ringraziamento al dirigente della Protezione civile calabrese, Carlo Tansi, per la fiducia che ha riposto in noi".

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