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Blitz contro la cosca Iozzo-Chiefari, i "tentacoli" dei boss anche sulla Madonna delle Grazie

Il controllo del territorio veniva ostentato dagli appartenenti al clan. Una ‘ndrangheta tradizionale quella degli Iozzo-Chiefari legata alle simbologie, come emerge nell'operazione Orthrus contro la cosca di 'ndrangheta Iozzo-Chiefari che ieri ha coinvolto 17 persone.

Così il capobastone Antonio Chiefari - ricostruisce la Gazzetta del Sud in edicola - due anni fa viene immortalato dai carabinieri della stazione di Torre Ruggiero mentre porta a spalla l’effige della Madonna per le vie del paese a pochi passi dalle autorità locali.

Ma la festa della Madonna delle Grazie non era solo un’occasione per mostrarsi alla comunità, ma anche un’opportunità per far cassa. L’inchiesta della Dda ha fatto emergere infatti la gestione degli spazi alla fiera della Madonna delle Grazie. Ai Chiefari erano costretti a rivolgersi i commercianti per essere «autorizzati» a montare degli stand.

In senso analogo, il gip racconta l'episodio avvenuto il 13 settembre del 2016, in cui Vito Chiefari avrebbe imposto ad un imprenditore del luogo, titolare di un supermercato, di ritirare della merce invenduta alla fiera, nonostante fosse stato già emesso scontrino fiscale, «con ciò evidenziandosi - scrive il gip Paola Ciriaco del Tribunale di Catanzaro - il controllo pervasivo e capillare sul territorio di riferimento».

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