È ufficiale. L’Osservatorio nazionale della formazione medica specialistica, istituito al Miur, ha formulato il parere di non accreditamento delle scuole di Cardiochirurgia, Ginecologia ed Ostetricia, Malattie dell'apparato digerente (Gastroenterologia), Malattie dell'apparato respiratorio, Medicina fisica e riabilitativa (Fisiatria) e Pediatria dell’Università Magna Graecia di Catanzaro.
Sei scuole chiuderanno i battenti per mancanza dei requisiti per l’accreditamento, con particolare riguardo ai volumi delle prestazioni erogate e al numero dei docenti. Un duro colpo per l'Ateneo catanzarese e per tutta la Calabria, visto che ad arretrare è l'unica facoltà di medicina della regione.
Ma anche un pericolo annunciato e ignorato, considerato che da tempo gli stessi prof che operano nelle scuole avevano invocato l'integrazione tra il policlinico universitario Mater Domini e l'azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio, che avrebbe consentito alle scuole di implementare enormemente i volumi di attività.
Affossata dagli egoismi e dalla miopia di chi teme di perdere privilegi e primariati, l'Azienda unica viene ancora additata dal sindaco Sergio Abramo come «la strada maestra da seguire, per cui spero - afferma - che la politica regionale riveda la legge per la sua istituzione superando le criticità costituzionali».
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