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'Ndrangheta, Gratteri: le imprese si relazionano direttamente con le cosche - VIDEO

«Queste imprese muovendosi con la complicità, con la connessione e con l’”abbraccio” delle famiglie di ‘ndrangheta possono essere dominanti rispetto ad altre aziende di persone perbene»

«L’indagine di oggi è importante perché è un’ulteriore passo avanti nella dimostrazione di quella che oggi è la ndrangheta. Siamo nel mondo delle imprese che si relazionano in modo diretto con famiglie di ‘ndrangheta. Decine di imprese che noi seguiamo e loro cercano di mutare nel corso degli anni proprio pe non farsi acchiappare sul piano delle misure di prevenzione, di interdittive antimafia e sul piano penale.

Questa volta però la Guardia di finanza è stata più brava e più veloce di loro ed è riuscita a dimostrare con questa indagine come queste imprese muovendosi con la complicità, con la connessione e con l’”abbraccio” delle famiglie di ‘ndrangheta possano essere dominanti rispetto ad altre imprese di persone perbene, che rispettano le regole dello Stato, pensando quindi di riuscire a saturare il mercato nel mondo degli appalti sia pubblici che privati».

Ad affermarlo il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, subito dopo la conferenza stampa dell’operazione Coccodrillo che ha portato il Giudice per le indagini preliminari a disporre la custodia cautelare nei confronti di sette persone (di cui una in carcere e sei agli arresti domiciliari) e la misura interdittiva nei confronti di altri tre indagati, nonché il sequestro preventivo di beni per un valore stimato di oltre 50 milioni di euro. Alla conferenza stampa hanno partecipato il procuratore aggiunto, Vincenzo Capomolla, il comandante provinciale della Guardia di Finanza, generale di brigata Dario Solombrino e il comandante del nucleo di polizia economico-finanziaria, colonnello Carmine Virno.

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