Il killer non aveva alcuna pietà, li aveva freddati davanti alla scuola elementare solo pochi istanti dopo aver salutato le loro due figlie. Ora la Dda riesce a fare chiarezza su quanto avvenne la mattina del 27 aprile 2009 a Chiaravalle quando vennero uccisi Giulio Cortese e la sua convivente Inna Abramova. Gli inquirenti contestano il duplice omicidio a Mario, Luciano e Giuseppe Gregorio Iozzo, nell'ambito dell'operazione Orthrus contro la cosca di 'ndrangheta Iozzo-Chiefari che ieri ha coinvolto 17 persone.
E così solo per Giuseppe Gregorio Iozzo il gip ha ritenuto l’accusa pienamente riscontrata. A incastrare Giuseppe Iozzo sarebbero state non solo le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, che hanno riferito dei contrasti con la vittima, ma anche alcune frasi pronunciate dallo stesso indagato e intercettate dagli investigatori.
Cortese - ricostruisce la Gazzetta del Sud in edicola - infatti era stato marchiato come «infame» per alcune dichiarazioni che aveva riclasciato agli inquirenti su Giuseppe e Mario Iozzo, attinti da provvedimento di fermo con l’accusa di danneggiamenti, estorsioni e porto illegale di armi da fuoco.
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